lunedì 1 febbraio 2010

Sinfonia per treno, risa, vento, biliardino e marmitta.

I. Preludio (Adagio sostenuto) - (ore 18.00, venerdì 29 gennaio, stazione centrale) -
il treno regionale per Genova delle ore 18.25 è in partenza al binario 21. Ferma in tutte le stazioni. Prendere un treno venerdì sera, in inverno, verso il mare; il vociare, gente di corsa, baci rubati, abbracci gioiosi, una lacrima di nascosto, un borsone troppo pesante, gli intrecci di storie. Io stretta nel giubbino, aspetto la socia. Ho freddo, ho mal di testa. La stanchezza è ancora li che pesa, ma sto andando al mare! Nel tempo delle chiacchiere, fuori dal finestrino, nevica. L'umore non è dei migliori. Si arriva a Genova.

II. Primo tempo (Caldo - Allegretto per voci e stufetta)
Curry, involtini, riso, cannoli dalla sicilia e moment, le tre bottiglie che "è un attimo", gli ultimi arrivi, il nuovo assetto societario di Sailactivity, risate e l'equipaggio è pronto; doppio circuito spi, un accenno, il gioco si fa duro, domani ci aspetta una giornata intensa. Tutti a nanna. La stufetta ronza. Il tangone sbatte, il vento fischia, gli ormeggi scricchiolano. Nonostante questo si dorme. Si sognano ragnatele colorate.

III. Secondo tempo (Andante mosso)
La mattina si sveglia dopo di noi, anche le brioche; svegliamo quasi il barista per un the caldo, ne abbiamo bisogno. E poi ai nostri posti: si controllano le cime, si provano i movimenti, si ragiona sui tempi. L'attenzione è alta, la voglia di provare di piu', le scotte nuove scivolano bene tra le mani, c'è chi gesticola disegnando nell'aria. Il capitano parla. L'equipaggio ascolta. La mattina sbadiglia ancora un po' di freddo, noi ci scaldiamo le mani. Arrivano gli altri, siamo pronti ad uscire. Il doppio circuito spi è pronto a dipanarsi, sarà dura.
Il vento gioca un po' a nascondino, lo seguiamo, lo sorprendiamo quando cerca di girare per scappare, lo raccogliamo a forza nello spi, ci litighiamo un po', ce lo facciamo amico. Così il gioco si fa divertente, i gesti cominciano ad ingranare, vedere quel rosso tondo e pieno anche solo per un minuto riempie lo sguardo. Proviamo, riproviamo, non è perfetto, ma comincia ad avere una logica. Sonno, c'è chi crolla in pozzetto e chi sottocoperta; si torna.

IV. Terzo tempo (Allegro con brio)
Un sorso di vinello, un pezzettino di focaccia, un paio di biscotti in pozzetto dai soci-avversari, calze antiscivolo e risate. Un altro the caldo aiuta a recuperare una temperatura corporea degna di questo nome. "Partita a calcetto?" "Sono azzurra di calcetto !". Il giovane capitano, abituato al timone, si posiziona a poppa: portiere-timoniere e difensori-tailer nelle sue mani. La donna all'albero si occupa dell'ufficio di prua, centrocampo agile, l'attacco è preciso. Persa la prima partita. Ma si continua. Poi è un tripudio. Le tribune si riempiono, coppie di avversari in un match race impietoso, gol dopo gol, boa dopo boa. Solo un altro capitano può ancora raccogliere la sfida. Intorno buio. Tribune in silenzio, poi urlanti. Vantaggio, pareggio, un gol indietro, pareggio. Le regate finiscono all'ultima pallina. Capitan Enrico non sbaglia, chi vince l'ultima vince tutto. E vince. Si ride.
La cena si conquista con centinaia di metri faticosi di camminata al freddo. Il pesce si fa attendere, ma è godibile. Le risate squillano alte nonostante la stanchezza. Solo degli indizi: minestra, mollica e prova lavatrice. Chi sa, sorride.

V. Quarto tempo (Grave)
La notte non è riposante, stavolta il vento non da sosta. La barca è una sinfonia di rumori non propriamente rassicuranti. Il movimento non è propriamente un cullare.Si sognano onde.

VI. Quinto tempo (Andante con brio)
Ci svegliamo con un cielo bellissimo e le montagne che, piene di neve, incorniciano l'azzurro. Ma la quiete è solo visiva, gli altri sensi sono decisamente all'erta. Il vento rinforza. La radio gracchia qualcosa: regata annullata. Però peccato. Eravamo preoccupati, ma non provare non da soddisfazione. Ci si stende al sole su una panchina, come cormorani, si riaprono i sorrisi. La domenica è ancora per noi. Chi fa un lavoretto, chi va in gita. Acquario, mostra fotografica, un pezzo di focaccia al porto antico. Una giornata tra amici. Una non regata, ma un altro finesettimana da ricordare. Un altro sorriso che spunta.
Mi accoccolo sul sedile dietro, la marmitta cigola infelice. Mi addormento come da bambina quando si tornava a casa nelle domeniche d'estate, dopo aver giocato, con quella stanchezza sorridente e la voglia di un letto, fermo magari. Si sognano vele e gabbiani.

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