martedì 26 gennaio 2010

aspettando il vento

E’ lunedì, per Nettuno, è lunedì ed è quasi finito, e domani è martedì, per le Nereidi !

E a voi sembra normale che dopo un sabato di shopping e una domenica sul divano, accoccolata al calduccio con un gatto sulle ginocchia ed un buon libro, io sia felice di questo inizio di settimana lavorativo? Ebbene sì, perché vuol dire avvicinarsi al prossimo fine settimana che non si preannuncia per nulla riposante, ma decisamente ventoso !

Si inizierà partendo venerdì, direttamente dopo la giornata lavorativa, verso la Liguria, laddove un piatto caldo e un po’ di focaccia ci daranno le necessarie energie, perché questa volta non saranno chiacchiere nel tepore del sotto coperta a farci da ninnananna, ma saranno discorsi di teoria del Capitano a prepararci gli incubi spi della notte! Già vedo noi due tailer in cuccetta a manovrare scotte incitando nel sonno, e se qualcuno sentisse urla e “dai dai ancora” non pensi ad un sogno erotico, no, solo allenamento mentale allo sforzo al winch; lo so, poco romantico e femminile come pensiero, ma va così !

A pensare a sabato sento già il freddo permeare nelle ossa… si inizierà con passaggio al bagno del porto, cabina in lamiera, apertura sulla porta, acqua solo gelata; si continuerà con focaccia e cappuccio, in rigoroso adattamento agli usi locali o, per i piu’ abitudinari, the caldo e brioche. E poi ci aspetta il vento, e speriamo ce ne sia! e sarà allenamento fino a che nebbia, buio o sfinimento giungeranno primi… sul terzo ingrediente non mi aspetto sconti ne clemenza del Capitano; mancano due sole regate di campionato ed ora il gioco si fa duro, e noi ci faremo duri di forza e, laddove mancasse, di adrenalina.

Arriverà la sera, sedimenteranno le urla scappate in allenamento, si chiederà scusa con uno sguardo ai soci di equipaggio, ci si rifocillerà con i soci/avversari… soci a tavola, forse, avversari veri, la mattina dopo.

Il sole pallido della domenica sarà testimone di quel manovrare apparentemente lento, di quei gesti rituali di chi arma la barca, in silenzio, ripassando percorsi di cime come litanie mattutine. Li comincerà sul serio la regata, in quel minuto preciso in cui si lascerà l’ormeggio, quando fuori dalla calma del porto si annuserà il vento preparando le vele…

Poi sarà un’altra volta storia di boe, di colorati spinnaker a sfidare il cielo, di urla e tensione silenziosa, di piedi a volare giu’ dalla falchetta, di muscoli pronti e respiro affannato. Poi sarà fare i conti di meriti ed errori e ritrovarsi con una tazza di the caldo tra le mani, il viso arrossato dal freddo e un sorriso che, comunque, ci accompagnerà verso terra. Pronti a virare? Io sì !

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