martedì 16 febbraio 2010

1228... righe sparse

Il molo di castelluccio, che cigola sotto i passi e da cui fare il primo salto in barca.
I cormorani che si asciugano sul molo, alle 6.30 di un sabato mattina
Il primo allenamento, lo spi piu’ grande del mio appartamento
La prima notte in cuccetta, il primo abbraccio con la socia tailer (ci sta una sigarettina?)
Cappuccino e focaccia come colazione
La barca sbandata di bolina, i piedi giu' dalla falchetta, la prima onda in faccia
Il tambuccio e tutti coloro che almeno una volta hanno imparato a chiamarlo per nome
Il porto di Varazze, la doccia calda dopo una giornata di pioggia e freddo
Gli aperitivi alle 4 del pomeriggio, le cene con gli assaggi e i piatti in due
La mollica di pane a pallina e un ramo che cade
La seconda regata con 38 nodi di gelida tramontana, l’arrivo in boa, gli abbracci
Il brindisi al capitano ;-)
Le donne in regata, che siamo tante !
Il bianco delle vele e della neve sulle montagne.
Gli attimi di silenzio in cui si contepla l'orizzonte e non c'è altro posto dove vorresti essere
Il boma e il tangone, qualcuno almeno una testata l'ha data !
Le soste all'outlet al ritorno
I lividi sulle gambe, i botti, i tagli... l'impegno che diventa fisico
La crema per le mani e il burrocacao
Acquario e mostra fotografica, una giornata in gita
I pigiami di seta
Le calzine antiscivolo
Le stufette che sembrano mangiadischi
La luce radente all'orizzonte e le vele che puntano al cielo
La marmitta che cigola
Le bottiglie di vino che … è un attimo
I kg di focaccia che … vanno via come il pane
Lo spi, le toppe a cuore, le scotte da cazzare e lascare, gli accidenti tra l’ufficio di prua e chi sta a poppa
I cappellini colorati ;-) e quelli persi in mare.
L’arrivo in parata dell’ultima regata
Le chiacchiere in viaggio, l'anemometro fuori dal finestrino, i tutor da evitare stando a cavallo delle corsie
I soprannomi (biotailer, socia, furetto, polipo, supermario)
Coloro che sono stati in barca poco, ma indimenticabili (Sergio, l'uomo con la camicia; Aldo padre Pio, Diego, Massimo, Simona, Alberto il traslocatore di donne...)
Le scivolate in pozzetto
4 capitani (Ernesto/Enrico/Flaminik, capitan Kostner)
Le panchette accumulate nei bagagliai
solo su Egizia: 2 timonieri, 2 donne all’albero, 3 tailer, 2 pianisti, 4 randisti
I modi di dire (ciao a tuttiiiiii, tantarobbbbaaa, stelliiiiinnnaaaa, belin, in giornata)
1228 kg di cuore, muscoli, testa e allegria, solo nell’ultimo we
Tre balenottere ed un delfino
2 donne su ousider, 4 su egizia
I bagni di lamiera e l'acqua fredda
2 kg di trofie fresche per un primo in compagnia
Una chitarra che suona
La teglia... da pizzica (!!!)
L'azzurra di calcetto e lo sfidone all'ultima pallina
Il risveglio della domenica mattina, perché in barca si dorme bene !
I bicchieri in plastica colorata
La torta di mele a colazione
Il sensore del vento
Qualche km di cime passate nelle mani
Curry, come se piovesse
I cannoli !!!!
Fino a 40 nodi di tramontana a scaldare l’equipaggio
la bonaccia e i pisolini improvvisati in pozzetto
Il cigolare degli ormeggi nella notte
le scarpe piene d'acqua e gli stivali che "ufff"
Le foto dei proprietari di Sailactivity
6 regate fatte, due annullate (una per poco vento, una per troppo)
Il doppio circuito spi
Il caricabasso e il braccio che sono sempre troppo cazzati (e cazzuti!)
Il libeccio e l'onda lunga bastarda
I nodi, le gasse e le dita fredde
La randa nera da ammainare rientrando in porto
Il tiramisu festoso
10 strati di pile, calze, microfibra, cerate e giacchini come massimo registrato su di me… non so voi!
Le cerate da ghostbuster e le future da james bond
Pigato e Vermentino
Il diario di bordo da capitan Ernesto in oceano
I "dai dai ancora" che rimangono nelle orecchie a incoraggiare
e allora avanti col coro: dieci regate per me, non posson bastare !

e soprattutto
IL GELO DELLA TRAMONTANA e IL CALORE DELL’EQUIPAGGIO

il passaggio in boa di Pietro...due centimetri sono troppi..meglio solo uno!
il cazza-lasca dal timone alla randa che a volte sembra una litania....
a volte è così urgente e gridato che può farti volare via il cappellino
....eccolo in vista!......è lui con tutta la randa....
meeeeglioooo che questa volta si arrenda.......
...sono o non sono il capitan moresino...!
(Max)

le due borse di abiti tecnici ridotte a una essenziale e comoda sul tram porta romama - porta genova
il vento forte dopo la galleria del turchino - prima calma piatta e neve sui colli
uno nodo sciolto e un naso segnato
i lacrimoni per spurgare l'acqua salata negli occhi e la strizza di 37 nodi
un brindisi alle donne di bordo...
il cambio di espressione del capitano
steeelina e tambuccio
la corsa per raggiungere Zoe nata l'1 novembre
forza fiato ritmo per le drizze
una banchina galleggiante e basculante alle 22 30 di sera con pioggia fine e sullo sfondo il mare
una foto su Fb di due capitani con maglia Outsider
il calore del the su Egizia
sorrisi e saluti dalle due barche gemelle
bolina alla ricerca della perfezione nel vento di tramontana
(Tiziana)

Le sveglie negoziando i 5 minuti in più di sonno...
Bulova nel mirino....e la stazione del vento!
Le cene fuori, il baccano assordante che abbiamo sempre creato e...la minestrina, o l'immancabile piatto richiesto e non più nel menù!
Il recupero di cappellino a mare...
il tappo di un bel magnum....nascosto in qualche angolo di Outsider...
(Pietro)

il volo delle 16.40
i 1200 km per venire a fare la regata
(Monica)

l'arrivo in volata all'ultima boa delle due barche gemelle...
(Mario)

l'acqua gelida per le carene filanti, le barche pronte per ogni sfida, gli equipaggi felici, enrico al mio fianco in ogni regata, enrico al bar mentre metto a posto, enrico contento quando c'è festa........ma anche ernesto.
il calore degli equipaggi.......
.....pecca
to nessuno scarto.
(Ernesto)

3 coppe che scintillano al sole !
(Chiara)

Quelli che "ti hanno inventaaato il maaaaareeee!!"
Le bracciate infinite per recuperare lo spi che tenta di scappare, lassù,
orizzontale!
Il lampo di luce sul mare dopo il grigio totale della città
Le notti nella cabina di prua, larga, comoda e.. gelata...
Le "tirate di orecchia" allo spi, che diventa amico e.. la schiena che
s'incazza!
Le fantasie a proposito della "cena sulla gnocca" del noto locale di Pegli!
L'incrocio, la raffica e ... "la stazione del vento non c'è più"!
Il simpatico valdostano-ligure che "si dimena" ma ci serve un'ottima cena
Quella che "Pietro fa venire le ragazze in barca"
(Fabio)




mercoledì 10 febbraio 2010

ultimo

Ci avviciniamo all'ultimo we, quello in cui dare il massimo, quello in cui assaporare il vento, quello freddo, perché poi verrà la tanta sospirata primavera e non saremo piu' infagottati in pile, cerate e giacche imbottite.
Ancora questa volta, l'ultima per ora, ci sarà una stufetta a scaldare le confidenze in cuccetta. Ancora una volta, l'orizzonte si allargherà come uno sbadiglio mattutino. Poi non sarà piu' storia di cappellini colorati, calati fino sotto alle orecchie o persi in mare. Poi non sarà il the caldo a ridare energia; poi servirà la freschezza gioiosa dell'equipaggio piu' del calore... sarà altro. Certo.
Ma intanto mi viene quella sottile malinconia, quel buffo sentimento che assomiglia a quando si chiude il sipario di un bellissimo spettacolo, quella tristezza leggera di una partenza, di una serata dolce che vorresti potesse non finire mai.
E ci sono momenti in cui vorresti che il tempo si fermasse ed io ho già pronto il fermo immagine, da assaporare. Sarà quell'attimo dopo la boa, sarà un urlo di gioia, comunque sia andata, sarà un sorriso indulgente sugli errori, sarà accoccolarsi in pozzetto e sentire il vento sussurrare tutto il racconto di questi mesi. Sarà quell'attimo che avremo di nuovo modo di avere freddo, di guardare, dal mare, le montagne innevate e di pensare che è il posto piu' bello dove poter essere. Sarà lasciar volare i pensieri in cima ad una vela, accostare la barca amica e alzare una mano, e guardarsi negli occhi a distanza sapendo esattamente che sguardo c'è dall'altra parte. E se spunterà una lacrimuccia sarà un abbraccio tra marinai a renderla una goccia di mare, da portare a casa.

lunedì 1 febbraio 2010

Sinfonia per treno, risa, vento, biliardino e marmitta.

I. Preludio (Adagio sostenuto) - (ore 18.00, venerdì 29 gennaio, stazione centrale) -
il treno regionale per Genova delle ore 18.25 è in partenza al binario 21. Ferma in tutte le stazioni. Prendere un treno venerdì sera, in inverno, verso il mare; il vociare, gente di corsa, baci rubati, abbracci gioiosi, una lacrima di nascosto, un borsone troppo pesante, gli intrecci di storie. Io stretta nel giubbino, aspetto la socia. Ho freddo, ho mal di testa. La stanchezza è ancora li che pesa, ma sto andando al mare! Nel tempo delle chiacchiere, fuori dal finestrino, nevica. L'umore non è dei migliori. Si arriva a Genova.

II. Primo tempo (Caldo - Allegretto per voci e stufetta)
Curry, involtini, riso, cannoli dalla sicilia e moment, le tre bottiglie che "è un attimo", gli ultimi arrivi, il nuovo assetto societario di Sailactivity, risate e l'equipaggio è pronto; doppio circuito spi, un accenno, il gioco si fa duro, domani ci aspetta una giornata intensa. Tutti a nanna. La stufetta ronza. Il tangone sbatte, il vento fischia, gli ormeggi scricchiolano. Nonostante questo si dorme. Si sognano ragnatele colorate.

III. Secondo tempo (Andante mosso)
La mattina si sveglia dopo di noi, anche le brioche; svegliamo quasi il barista per un the caldo, ne abbiamo bisogno. E poi ai nostri posti: si controllano le cime, si provano i movimenti, si ragiona sui tempi. L'attenzione è alta, la voglia di provare di piu', le scotte nuove scivolano bene tra le mani, c'è chi gesticola disegnando nell'aria. Il capitano parla. L'equipaggio ascolta. La mattina sbadiglia ancora un po' di freddo, noi ci scaldiamo le mani. Arrivano gli altri, siamo pronti ad uscire. Il doppio circuito spi è pronto a dipanarsi, sarà dura.
Il vento gioca un po' a nascondino, lo seguiamo, lo sorprendiamo quando cerca di girare per scappare, lo raccogliamo a forza nello spi, ci litighiamo un po', ce lo facciamo amico. Così il gioco si fa divertente, i gesti cominciano ad ingranare, vedere quel rosso tondo e pieno anche solo per un minuto riempie lo sguardo. Proviamo, riproviamo, non è perfetto, ma comincia ad avere una logica. Sonno, c'è chi crolla in pozzetto e chi sottocoperta; si torna.

IV. Terzo tempo (Allegro con brio)
Un sorso di vinello, un pezzettino di focaccia, un paio di biscotti in pozzetto dai soci-avversari, calze antiscivolo e risate. Un altro the caldo aiuta a recuperare una temperatura corporea degna di questo nome. "Partita a calcetto?" "Sono azzurra di calcetto !". Il giovane capitano, abituato al timone, si posiziona a poppa: portiere-timoniere e difensori-tailer nelle sue mani. La donna all'albero si occupa dell'ufficio di prua, centrocampo agile, l'attacco è preciso. Persa la prima partita. Ma si continua. Poi è un tripudio. Le tribune si riempiono, coppie di avversari in un match race impietoso, gol dopo gol, boa dopo boa. Solo un altro capitano può ancora raccogliere la sfida. Intorno buio. Tribune in silenzio, poi urlanti. Vantaggio, pareggio, un gol indietro, pareggio. Le regate finiscono all'ultima pallina. Capitan Enrico non sbaglia, chi vince l'ultima vince tutto. E vince. Si ride.
La cena si conquista con centinaia di metri faticosi di camminata al freddo. Il pesce si fa attendere, ma è godibile. Le risate squillano alte nonostante la stanchezza. Solo degli indizi: minestra, mollica e prova lavatrice. Chi sa, sorride.

V. Quarto tempo (Grave)
La notte non è riposante, stavolta il vento non da sosta. La barca è una sinfonia di rumori non propriamente rassicuranti. Il movimento non è propriamente un cullare.Si sognano onde.

VI. Quinto tempo (Andante con brio)
Ci svegliamo con un cielo bellissimo e le montagne che, piene di neve, incorniciano l'azzurro. Ma la quiete è solo visiva, gli altri sensi sono decisamente all'erta. Il vento rinforza. La radio gracchia qualcosa: regata annullata. Però peccato. Eravamo preoccupati, ma non provare non da soddisfazione. Ci si stende al sole su una panchina, come cormorani, si riaprono i sorrisi. La domenica è ancora per noi. Chi fa un lavoretto, chi va in gita. Acquario, mostra fotografica, un pezzo di focaccia al porto antico. Una giornata tra amici. Una non regata, ma un altro finesettimana da ricordare. Un altro sorriso che spunta.
Mi accoccolo sul sedile dietro, la marmitta cigola infelice. Mi addormento come da bambina quando si tornava a casa nelle domeniche d'estate, dopo aver giocato, con quella stanchezza sorridente e la voglia di un letto, fermo magari. Si sognano vele e gabbiani.