lunedì 5 luglio 2010

Tuffi al cuore

Quando ci sono troppe emozioni, dipanarle e seguirne il tracciato è cosa non semplice. Tra i picchi e i battiti, e i momenti di silenzio poi a decifrarne il ritmo.

La partenza dalle città è segnata da un caldo umido e faticoso. Il desiderio di arrivare al mare è quello decisamente estivo, ormai. E arrivare a Genova in serata, piedi nudi e abitini leggeri è per noi cosa un po’ strana. Ritrovarsi senza le cerate, dimagriti per assenza di strati termici, è quasi buffo. Vino fresco a brindare a un sogno in partenza, Orion piena di vita, luci che si accendono nel porto, chitarre e canzoni da gita. L’atmosfera festosa, regatanti e viaggiatori di mari e oceani, rot e vailer che fanno la guardia contro quella piccola malinconia che si cerca di insinuare nelle partenze. Diari di bordo e vettovaglie festose, tra racconti di miglia e progetti e il sabato ci trova ancora svegli. Sguardi in cima ad alberi. Il senso del navigare sarà frutto estivo.

Sabato ci vede in quattro equipaggi diversamente misti. Orion e Landfall fra tuffi e vacanza, le gemelle Egizia e Outsider destinate alla regata con i cugini di lago. Purtroppo manca qualcuno, il vento ! e sì che lo avevamo invitato per tempo, si sarà fermato a qualche cena estiva ma di lui sembra non esserci traccia. Issiamo le vele alla speranza, e la fatica della bonaccia si chiama pazienza. Si lavora di fino per strappare un decimo di nodo di velocità. Lo spi blu ce la mette tutta a riempirsi di fiato. Arriviamo stanchi, arriviamo d'orgoglio.
Tutti a bagno tra spruzzi e tuffi, il calore dell'equipaggio da coraggio anche a una sirena mancata. Si riparte e un po' di adrenalina è rimasta. Mister vento sembra essersi ricordato dell'appuntamento e ci raggiunge in tempo per giocare ancora, timoniera nuova e tailer parlante, qualche risata e il porto di Varazze che ci aspetta per una serata a tappe.

Birra birra doccia birra birra, seguono a ruota chitarre su orion e torte, pasta arrangiata in barca che ormai siamo quasi a mezzanotte, ancora qualche nota tra amici. Le donne di Egizia sfoderano abitini e tacchi, improvvisano rossetto e la notte si colora di luci e musica. Salsa e capitani, ritmo che sale, giravolte, e piedi che si liberano dalle scarpe; menta mojto e il mare, sapore d'estate fino a notte fonda. Il giorno manda avanti messaggeri e noi ci nascondiamo per rubare qualche ora di sonno. Il tempo di addormentarsi è infinitesimo, il risveglio è un processo un po' piu' complicato.

I soci di lago sono già in mare e noi assaporiamo ancora il retrogusto di caffè e salpiamo. Orion e la boa arancione richiamano concentrazione. Ci siamo. Stavolta il vento si è svegliato in tempo. Il gioco si fa duro. La partenza un po' concitata, una penalità e una tacca, e si parte. Ousider di lago precede di due lunghezze i marittimi. Bolina. Virata, bolina, copertura, e via a prendere un po' di buono sotto costa, ci si segue a vista, viriamo, anche loro, aspetta, adesso pronti ! il silenzio è intenso nonostamte gli ignari spettatori del popolo di barche siano parecchi. C'è chi legge il giornale sotto il tendalino e ci vede sfilare in assetto da coppa america a mezzo metro dalla poppa. Buongiorno. Noi siamo in regata, mica in vacanza. Si supera la boa, ammainate le vele, il senso della regata lascia il posto a orion che ondeggia e ad un arrembaggio piratesco ad una insalata fresca e del buon vino. Qualche crollo tra le braccia di un Orfeo assolato e barcollante. Si torna a Genova.

I gesti sono rallentati dal caldo forse, o dalla non voglia di ritorno. I saluti, i regali per un compleanno in incognito, un panino e le birre. Una foto, Orion è li sola sul suo molo. La nostra isola di sogno sta per prendere il largo e dirigersi nella mappa dei desideri, queli reali. Buon vento è dir poco, buone vele direi, perché c'è da dare un senso, Capitano. Il calore dell'equipaggio seguirà tutte le miglia.