martedì 16 novembre 2010

un giro nella notte

Domenica mattina, sveglia, sonno destato da aria di partenza. Ci sono da collezionare in poche ore mezzi di trasporto e luoghi. Macchina autostrada, macchina autostrada, porto barca. Focaccia. Treno treno, a piedi borsone in spalla, autobus. Portovenere. Splendida come sempre. Temperatura gradevole. Cioccolata e caffè. Aspettiamo il check-out e le barche sono pronte per noi all’ultimo sussulto di luce. Grigio nel cielo, viola alle spalle del promontorio, luce sul castello, il faro che gira instancabile.

Lasciamo gli ormeggi che è buio, non tardi, ma già buio. Le due barche gemelle costeggiano le cinque terre, vento in poppa, farfalla.

Uno spicchio di luna gioca a nascondino con le nuvole, qualche stella prova a far capolino. Non piove. Timone riposo pasta caffè. Ondina che spinge, vento che un po’ rinforza, e la notte arriva veloce. Sul lato destro la costa illuminata e sonnolenta. La all’orizzonte la luce della lanterna è quasi schiacciata dal fronte di nubi, rinforza e le onde iniziano a incrociarsi. Ce la faremo prima della pioggia? Ormeggiamo a Genova che non è ancora l’alba. Ci addormentiamo di botto e lasciamo che piova, adesso può. Riapriamo gli occhi che è pieno giorno, ma giorno grigio. La colazione ha profumo di focaccia. Il rientro è una coda in un lunedì lavorativo. Ma negli occhi un giro nel mare di notte, da portarsi a casa.

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