Partiamo che è sabato molto
presto, talmente presto che è notte fonda, una sottile lama di luna crescente
in cielo. In valigia c’è un po’ di tutto, felponi e scarponi, costumi e
infradito, un piumino smanicato e abitini leggeri.
Atterriamo e appena possibile
addentiamo la dolce ricotta del primo cannolo, poi prendiamo la macchina e
dirigiamo su Taormina. Tre piani di ripide scale e ci accoglie la nostra stanza
di una vecchia casa vista Duomo. E oltre si vede il mare. Sotto di noi il passeggio
ricco del centro, un numero imprecisato di spose e damigelle, di tacchi
vertiginosi e turisti in infradito. Pranzo veloce con arancine e sfoglie
ripiene, tovagliolini unti di buono. Il sole sempre più alto e caldo, un po’ di
scirocco che non rinfresca, ancora il corso da percorrere tra vetrine di
ceramiche piene di colori, fino al teatro, rivelato prima dal suono di una
orchestra in prova poi dalla vista meravigliosa tra pietre antiche e panorama
grandioso. La cena di pesce è a Letojanni, sul mare. L’antipasto di crudo è
superbo.
Il giorno dopo usciamo presto
vestiti in modo un po’ strano per il bel corso cittadino. Scarponcini e piumino
e siamo in macchina verso il rifugio Sapienza. Arriviamo dalle guide, il
cratere sommitale non è raggiungibile per motivi di sicurezza. L’Etna pare
sbuffoso, un po’ di nuvolaglia in cielo si confonde con il suo fumo sottile. Nino
ci dice che il lungo giro di discesa tra le colate recenti e la valle del bove
è un bellissimo giro, 4 ore e mezza di cammino, a scendere dice (sapessero i
miei polpacci che scendere non è una passeggiata, lo scopriranno la mattina
dopo).
Ci si riempie un po’ di calorie,
si sale in funivia e poi jepponi gommatissimi fin su a 2900 m . E su è pieno di
colori netti. Nero della lava, bianco della neve nascosta, giallo di zolfo, blu
del cielo e grigio dei fumi nervosetti del signor vulcano, rosso di ruggine e
di coccinelle. Sì, centinaia di coccinelle a contrasto del nero della lava.
Si va su e giù per i bordi di
vecchi crateri, il vento caldo e rafficato quasi ci sposta, cominciano a
diventare rosse anche le guance. Poi canali di lava ruvida e ancora colline di
cenere quasi di velluto, sottile e soffice. E la neve che si scopre ghiacciata,
le bombe di lava, il paesaggio di una luna nera. E i primi fiori, la camomilla,
la nube che corre veloce in costa e ci avvolge umida. Scendere a rotta di
collo, tenendosi per mano e il dispiacere di arrivare giù.
Sono solo due giorni e siamo a
qualche migliaia di passi e centinaia di gradini di scale. I nostri tre piani e
una doccia fresca, e poi si cena ancora per strada. Dalla passeggiata il mare
sotto di noi è talmente calmo che le scie delle barche sembrano solchi nel
burro.
Siamo a lunedì e prendiamo la
direzione della valle dell’Alcantara. Dirigiamo per la camminata alle gole in
stivaloni di gomma, ma per rischio crolli ci propongono la camminata in
direzione opposta. Decidiamo di lasciar perdere, incontriamo una coppia del
gruppo Etna, e risaliamo il fiume, troviamo ponticelli e rocce liscie, acqua
fredda e limpida e i piedi a mollo ci ristorano dal caldo.
Poi due passi alle Gurne, la
centrale Enel, e si riparte. L’intenzione è di fare pranzo al caffè Turrisi di
Castelmola, luogo particolare tra falli e arte siciliana. Il navigatore ci
propone una strada apparentemente tortuosa, che poi si rivelerà una sorta di
mulattiera a tratti sterrata da far davvero paura. Il tempo di percorrenza dal
teorico 35 minuti diventa un’ora e passa. Arriviamo al parcheggio di Castelmola
e ancora scalini e salita. Finalmente un ottimo panino ci ristora, il caffè è
davvero singolare e bello, il borgo delizioso. Poi di corsa in stanza, scale,
cambio di abito e tutto il corso di corsa. Funivia, salviettone sulle spalle.
Una sdraio, un libro da finire, l’acqua limpida e l’Isola bella. E’ il
tramonto. Compare un quarto di luna, chissà chi ci si dondola. E’ il mio
compleanno, la cena sarà ricca e golosa. Funivia il corso di corsa, scale,
cambio di abito, tacchi e ancora il corso per il lungo e cozze zucchine tonno e
vino bianco profumato e aspro. Corso, con calma, passeggio, foto, scale, nanna.
Ancora sveglia presto, che le nostre
vacanze sono movimentate. Direzione sud, Pachino e Capo Passero. La Sicilia verde come non ti
aspetti, il mare calmo, e il b&b bianco e isolato, in collina. Cibo di
strada, scegliamo il lato non ventoso del capo e l’acqua limpida. Riposo e
fresco, le case dei pescatori, la tonnara abbandonata, e una granita speciale
di fichi da Paolo.
I profumi, il sole, il sorriso
sempre più largo. Al tramonto isola delle correnti, foto buffe, il mare che fa
gli sbuffi. Torniamo alla camera, piscina vista mare, un attimo di relax,
ancora abitino tacchi e qualcosa sulle spalle. Il vento ormai è fresco,
Marzamemi e la sua piazzetta, chiacchiere con Carmen tra ceramiche e gioielli,
speranze di futuro nei nostri discorsi.
La mattina dopo quando suona la
sveglia protesto. Ho davvero un sacco di sonno. Ma Davide mi prospetta
colazione al Ciclope di Pachino. E allora mi alzo, calzoncini maglietta e crema
solare. Dopo il cannolo dirigiamo a Cala mosche. Anche oggi si cammina sotto il
sole, ma ne vale decisamente la pena. Non troppa gente e acqua fresca,
cristallina, bassa perfetta per sguazzarci mezza giornata. E poi si riparte,
doccia, cambio di abito e macchina. Km passi e gradini. Arriviamo in tardo
pomeriggio a Ragusa Ibla, con la luce già radente sembra un presepe
addormentato. Un giro veloce del borgo e ancora via, ci aspetta una cena a
Modica, non prima di un antipasto a base del famoso cioccolato di antica
ricetta.
Arriviamo oltre la mezzanotte, il
vento teso ha scoperto una coperta trapuntata di stelle, l’indomani sarà
limpidissimo. Invece qualche nuvolone umido la mattina ci accompagna verso
Noto. Saliamo sulla terrazza di Santa Chiara e la luce è radente sotto le
nuvole pesanti. La cattedrale e il centro sembrano un meraviglioso castello di sabbia
dorata. La cattedrale con la sua cupola, l’interno ancora bianco d’intonaco a
custodire colori antichi e ancora feriti.
Assaporiamo di seguito gelati di
cipollotto e pomodoro, misti a cacao acciuga e zafferano, qualcosa di folle e
buono; proseguiamo con arancine palermitane e a pancia piena, mentre nel cielo
si riapre l’azzurro, dirigiamo a Cavagrande del Cassibile. Ancora la Sicilia verde e sontuosa,
i fichi spinosi e pieni di frutto, i mandorli di Avola ci accompagnano di curva
in curva. Ecco i laghetti laggù che ci aspettano, mi dicono una mezzoretta a
scendere ma risalite presto, vi ci vorrà un‘oretta poi a risalire. Ma furetto
che sono a scendere sono timorosa, non vado troppo rapida. Scendiamo che sono
quasi le 4, pochissima gente, quasi una pozza solo per noi. Davide si tuffa e
si rituffa, io mi puccio cercando di non scivolare sulla pietra levigata.
Risaliamo spediti, io a salire ho ritrovato il fiato, le gote rosse e il
respiro un po’ affannato, ma le gambe mi portano su in 35 minuti e ne sono fiera.
Ci sediamo ad ammirare il
panorama ancora un po’, una luna di anguria disseta e rigenera. E poi ancora
via, ancora al bianco b&b, ancora cambio d’abito e cena in terrazza a
Marzamemi. E un nuovo anello al dito, e ancora chiacchiere affettuose.
Stavolta la mattina è davvero
limpida, decidiamo di dirigere alla tonnara di Vendicari prima di spostarci a
Siracusa. Ancora saccottino alla ricotta e granita, ancora mare turchese e
limpido, pochissima gente, la pelle sempre più abbronzata, il vento fresco. Un
pranzo al sacco, trampolieri che planano sopra di noi, pesci curiosi che ci
mordicchiano e piedi e prendono le briciole dalle mani. E voglia di non
muoversi più di li.
E invece via, recuperiamo le
valigie, cambio di abito e Ortigia ci accoglie.
Simone ci viene incontro con il suo bimbo, che indica e chiama la luna come un lupetto curioso.
Simone ci viene incontro con il suo bimbo, che indica e chiama la luna come un lupetto curioso.
Al tramonto passeggiamo tra fonte
Aretusa e il lungo mare. Ci sono attraccati il barcone di Briatore, due velieri
splendidi, qualche barca a vela. Una cattura la nostra attenzione, si chiama
Amble, from Sidney. Ci fermiamo a fare due chiacchiere con i proprietari: Jane e
Brett hanno spedito la barca a Gibilterra, poi via Barcellona, Baleari, Corsica
e Sardegna, Malta sono arrivati qui. Proseguiranno tra Mediterraneo e poi
oceano e di la isole e Panama e ritorno verso l’Australia. Sono gentilissimi,
davvero un incontro piacevole.
Poi è cena al bistrot, Le vin de
l’assasin, abbinamento estroso siculo francese decisamente delizioso.
La mattina successiva inizia
onestamente un po’ pigra, inizia alle 10 con la colazione in terrazza.
Ci aspetta sotto un cielo
tersissimo il teatro, la cui pietra antica e candida è accecante e splendida, l’orecchio
di Dionisio, qualcuno che accenna note di canti (di cui uno alpino !) per
provarne l’acustica. Restiamo incantati. Uscendo incrociamo i sorrisi di Jane e
Brett, e li rincontreremo ancora.
Pomeriggio saliamo in terrazza e
con Alessandra le chiacchiere sono empatiche, ci diamo appuntamento per la
serata, aperitivo con lei e il piccolo Arturo e poi passiamo dagli amici
Australiani. Anche perché l’Australia torna nei nostri racconti, noi ci siamo
stati in viaggio di nozze, lei e Simone si sono conosciuti la, lui torinese,
lei siciliana. L’energia fa il giro del mondo.
Re Artù chiama la luna. La serata
va a rinfrescare. Noi ceniamo vegetariano, due passi, qualche regalino da
comprare nei deliziosi negozietti di artigiani ed è ora di nanna.
Ultima colazione alle 8.30. Dalla
terrazza il mare calmissimo, biscotti e marmellata di fichi. Riconsegniamo la
macchina, chiudiamo il giro gastronomico con arancine per pranzo e cannoli in
valigia. Quando atterriamo a Milano piove e fa freddo, io ho la riga bianca del
costume e i sandali.
B&B
-B&B le 4 fontane
Corso Umberto I 231 – Taormina
327 7885938
-B&B resort Torrefano
Contrada Torrefano - 96018
Pachino (SR)
333 6393506 – 327 2014348
-B&B Viaggiatori, viandanti e
sognatori
Via Roma 156 – 96100 Ortigia –
Siracusa
0931 24781 – Simone 333 8978351 –
Alessandra 389 1717342
Ristoranti e Bar
Da Cristina, Via Strabone 2, Taormina
– 0942 21171
Ristorante da Nino – Via Rizzo
29 - Letojanni – 0942 36147
Rifugio Sapienza – www.rifugiosapienza.com – 095 915321
Tiramisù – Via Cappuccini 1,
Taormina – 0942 24803
Caffè Turrisi – Piazza Duomo 19,
Castelmola – 0942 28181
Paolo granite – carretto Portopalo
di Capo Passero
Il Ciclope – Piazza Vittorio
Emanuele 3, Pachino – 0931 846577
Il Ciclope 2 – Marzamemi
Moviti Fermu – Via Marzamemi 55,
Marzamemi – 340 8543640 – 393 6789969
Il Principino – Piazza Regina
Margherita 2, Marzamemi – 0931 841646
Osteria dei sapori perduti –
Corso Umberto I 228, 97015 Modica – 0932 944247
Antica dolceria Bonajuto – Corso Umberto
I 159, Modica – 0932 941225 - www.bonajuto.it
Caffè Sicilia – Corso Vittorio
Emanuele 125, Noto – 0931 835013
Rosticceria Pane e Panelle – Via Ducezio
87, Noto – 329 8692680
Le vin de l’assasin – Via Roma
115, Ortigia Siracusa – 0931 66159
Le Comari inn – Piazza San
Giuseppe 8, Ortigia Siracusa – 0931 24833
Le maioliche artistiche di
Sebastiano Caristia, Corso Vittorio Emanuele 99, Noto
Circo fortuna – Via dei tolomei
20, Ortigia Siracusa – www.circofortuna.it
Guide etna sud – www.etnaguide.com - 095 7914755
Gole Alcantara (NB escursioni non
più in gola ma in fiume a valle) – www.terralcantara.it
- 0942 985010 e sito comunale www.parcoalcantara.it
Riserva Cavagrande del Cassibile –
www.cavagrandedelcassibile.it
- 0931 67450
Riserva orientata Vendicari – www.oasivendicari.net